Extreme Conditions Demand Extreme Responses ovvero pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente.
“Jugaad è un vocabolo hindi che indica un’idea che serve a risolvere rapidamente un problema. Spesso è una scorciatoia, un espediente ragionato per aggirare un ostacolo. Ma potrebbe essere tradotto come “una soluzione associativa che nasce dalla creatività e dall’ingegno“.
La lezione che possiamo apprendere da questo processo di innovazione della Jugaad è di rifuggire dalla pigrizia intellettuale, che ci rende incapaci di generare il cambiamento, e quindi di miglioramento sociale e individuale.
Un concetto che parte da una riflessione: è possibile trasformare la crisi nella migliore opportunità di crescita? E se sì, come? L’obiettivo è proprio di spingere le aziende ad “abbracciare il concetto di frugalità (ma non ad essere frugali) ovvero comprendere che non serve riversare, come avviene ora, tutte le risorse in dipartimenti di ricerca e sviluppo per ottenere gli stessi risultati che potrebbero raggiungere in altro modo.”
Il nostro non è un metodo sostitutivo, ma complementare, a cui si stanno approcciando molte multinazionali (come ad esempio Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, Sky Italia, Ferrero International ed altri).
Essere capaci di “vedere il mondo con occhi nuovi e diversi“. Per innovare in modo semplice bisogna uscire dalla propria comfort zone (che è solo una trappola confortevole) e cambiare il nostro punto di vista abituale, quello che ci ispira familiarità.
PRINCIPIO NUMERO UNO: COGLIERE L’OPPORTUNITA’ NELLE AVVERSITÀ
Gli imprenditori Jugaad appartengono a questa seconda categoria. Quando devono affrontare difficoltà non si ritraggono, ma le accettano e imparano dall’esperienza.
In questo modo sono in grado di creare un mondo migliore non solo per se stessi, ma anche per le proprie comunità. Bisogna “trasformare il bicchiere mezzo vuoto in bicchiere mezzo pieno”.
Gli innovatori Jugaad sono in grado di trovare le opportunità nelle avversità in tre modi: trasformando le difficoltà in opportunità per la crescita; facendo in modo che i vincoli lavorino per loro; e adattandosi costantemente a un ambiente in continuo cambiamento grazie alla loro capacità di improvvisare soluzioni adeguate alle sfide che incontrano lungo la strada.
Tutte queste sfide stanno generando vincoli nell’ambiente in cui operano le aziende. Questi vincoli potrebbero paralizzare i leader ed arrestare i loro processi decisionali oppure potrebbero stimolarli a innovare per la crescita.
Dovendo affrontare dure sfide le aziende tendono ad adottare uno solo tra 4 possibili atteggiamenti. Non notano le difficoltà o semplicemente le ignorano, provano a contrastarle di petto, le affrontano facendo riferimento a vecchie strutture o pensano troppo in piccolo per riuscire a rispondervi.
Tuttavia queste reazioni sono controproducenti nel mondo di oggi.
Ecco il perché: non considerare o ignorare le avversità finché diventa troppo tardi; affrontare le difficoltà di petto invece di influenzarle; affrontare nuovi problemi con vecchi riferimenti; pensare in piccolo quando si devono affrontare grandi sfide.
I leader possono imparare come trasformare le avversità a proprio favore e trarne vantaggi dagli innovatori. Dimostrare resilienza di fronte alle avversità e trasformare queste ultime in vantaggi è una competenza che oggi i leader aziendali devono sviluppare con urgenza.
Trasformare le avversità in opportunità non è impossibile.
La chiave per riuscirci è adottare una predisposizione mentale positiva, quella che Justin Menkes chiama “realismo ottimista” ovvero la capacità di riconoscere con chiarezza i rischi che minacciano la sopravvivenza aziendale e rimanere tuttavia fiduciosi di poter avere la meglio.
In altre parole, alla vista di una prima nube oscura, i leader di successo non “aprono l’ombrello” ma provano a identificare il risvolto positivo che può avere la nube.
Le imprese ed i propri leader possono cogliere le opportunità nelle avversità seguendo diverse strade:
- riconoscendo che il bicchiere è sempre mezzo pieno;
- realizzando che condizioni estreme sono un terreno fertile per innovazioni estreme;
- costruendo un capitale psicologico per sviluppare la resilienza;
- affrontando le grandi sfide con un atteggiamento di sviluppo;
- sfruttando il potere della rete per affrontare le grandi minacce del mercato.
PRINCIPIO DUE:
FARE DI PIÙ CON MENO
PRINCIPIO TRE:
PENSARE E AGIRE CON FLESSIBILITÀ
PRINCIPIO QUATTRO:
MANTENERE LA SEMPLICITÀ
PRINCIPIO CINQUE:
INCLUDERE IL MARGINE
PRINCIPIO SEI:
SEGUI IL TUO CUORE
Seguire il proprio cuore (la sede dell’empatia, dell’intuizione e della passione) è l’ultimo dei 6 principi che seguono gli innovatori jugaad. Bisogna capire anche quali cambiamenti sono necessari a livello di organizzazione oltre che a livello individuale.
La percezione globale e le aspettative in merito all’innovazione stanno cambiando e il mondo del business sarebbe miope se non si decidesse a cambiare in prima persona. E questo significa guardare all’innovazione sia nei laboratori scientifici sia nei laboratori “del mondo reale”.
Da un procedimento top-down si è arrivati a un processo che prevede la collaborazione delle masse ovvero masses-up. E dal puro profitto siamo giunti alla scelta di guadagnare con uno scopo.
Il vero valore di un’impresa non sono più le sue risorse tangibili né i processi tecnologici: tutto risiede nel capitale umano e nel sottostante capitale psicologico, nessuno dei quali può essere imitato.
Chiunque può comprare la tecnologia o guadagnare denaro nel mercato finanziario.